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Gabriella Pravettoni


Gabriella Pravettoni is Full Professor of Cognitive Psychology at the Department of Health Sciences, University of Milan, Director of the Interdisciplinary Research Center on Decision Making Processes (IRIDe). She is Professor of Psychology of Decision Making at European School of Molecular Medicine (SEMM) in Milan, and Visiting Professor at Guy’s Hospital, King’s College of London.

She is the Director of the Applied Research Unit for Cognitive and Psychological Science at the European Institute of Oncology (IEO) in Milan, and the Director of the No Smoking Center at IEO.

1991: MS in Experimental Psychology, University of Padua, Italy;

1993: Degree in Clinical Psychology, Rome, Italy;

1996: PhD in Cognitive Science, University of Pavia, Italy;

1997: training at UCLA, University of California – Los Angeles, USA.

1997 – 2002: Researcher, University of Turin, Italy;

2002 – 2005: Associate Professor, University of Milan, Italy;

Since 2005 Full Professor, University of Milan, Italy.

She is a member of many societies and is in the Editorial Board of the following journals:

- The editorial board of the International Journal of Person Centered Medicine

- European society of cognitive psychology (ESCOP)

- eCancermedicalscience.

Her research interests focus principally on Health Psychology and Personalized Medicine, with her main publications edited in these areas, with particular attention to cognitive processes, decision making and understanding errors, risks and uncertainties, patient empowerment and prevention of human error.

 

Gabriella Pravettoni è Professore Ordinario di Psicologia cognitiva presso il Dipartimento di Scienze della salute dell'Università degli Studi di Milano e Direttore del Centro Interdipartimentale di ricerca e intervento sui processi decisionali (IRIDe). È Professore Ordinario di Psicologia delle decisioni presso la Scuola Europea di Medicina Molecolare (SEMM) di Milano e Visiting Professor presso il Guy's Hospital del King's College of London.

È direttrice dell'Unità di Ricerca Applicata in Scienze Cognitive e Psicologiche presso l'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano e responsabile del centro antifumo presso lo stesso istituto.

 

1991: Laurea in Psicologia sperimentale, Università degli Studi di Padova;

1993: Laurea in Psicologia clinica, Roma;

1996: Dottorato in Scienze cognitive, Università degli Studi di Pavia;

1997: periodo di formazione presso la UCLA, University of California – Los Angeles, USA;

1997 – 2002: Ricercatrice presso l'Università degli Studi di Torino;

2002 – 2005: Professore Associato, Università degli Studi di Milano; dal 2005, Professore Ordinario, Università degli Studi di Milano.

Membro di numerose società scientifiche e delle commissioni editoriali delle seguenti riviste:

- International Journal of Person Centered Medicine

- European Society of Cognitive Psychology (ESCOP)

- eCancermedicalscience

Le sue ricerche si occupano di psicologia della salute e medicina personalizzata, e su questi temi ha scritto le sue principali pubblicazioni, con particolare attenzione ai processi cognitivi, le decisioni e gli errori di comprensione, rischi e incertezze, responsabilizzazione del paziente e prevenzione dell'errore umano.

MIND THE FOOD: Mind traps and the importance of facts

What influences our food choices? The taste of food, the satisfaction it generates and its caloric intake aren't the only factors involved in our decisions. In fact, other more complex and even insidious factors come into play affecting our judgement -- think brown sugar against white sugar, or vegetables against meat --, and trick us into thinking that these are the healthiest choices towards everyone's goal: living a longer life. However, our choices are often manipulated by urban legends circulating on television, the web, the press or, if we want to find an inner reason, dictated by our brain's functioning, often misled by wrong information spread with authoritativeness or conditioned by past emotional experiences. So, as the GMO debate is in full swing, we eat fruit, vegetables and cereals produced by radiation-induced genetic mutations. Perhaps we prefer to buy the so-called "light" butter, which contains preservatives instead of fats and is not suitable for frying or cooking, rather than using traditional butter in smaller quantities.

Starting from similar evidence playing a part in our unconscious daily choices, we will show how the human brain can easily be tricked and how it becomes essential to be aware of facts and read data to escape the cognitive biases disguised under communication and marketing strategies, in order to prevent our instinct and emotions from taking the lead. 

 

Perché decidiamo di mangiare quel che mangiamo? Non sono solo il sapore del cibo, la sua piacevolezza o il suo contenuto calorico a determinare le nostre scelte. In gioco ci sono fattori molto più complessi, e se vogliamo, più subdoli, che ci guidano a scegliere un alimento piuttosto che un altro, lo zucchero di canna invece che quello bianco, la verdura piuttosto che la carne, dandoci l’illusione che queste siano le scelte migliori per la nostra salute e per ciò a cui tutti aneliamo: una lunga vita. In realtà tali scelte sono spesso frutto di leggende metropolitane trasmesse da tv, web, giornali o, se non vogliamo dare tutta la colpa al mondo esterno, del modo di ragionare del nostro cervello che si fa spesso ingannare da informazioni scorrette trasmesse con autorità o ricavate da esperienze emotive che ci hanno condizionato nel passato. E così, mentre impazza la polemica sugli OGM, mangiamo serenamente frutta, verdura e cereali derivati da modificazioni genetiche indotte da radiazioni nucleari. Oppure preferiamo acquistare il famoso “burro alleggerito” che contiene conservanti al posto di una certa percentuale di grassi e che non è adatto per friggere o per cucinare, piuttosto che, semplicemente, usarne un po’ meno.

Partendo da tali evidenze che guidano le nostre scelte quotidiane senza che ne siamo consapevoli, mostreremo come la mente sia facilmente ingannabile e come, per sfuggire alle trappole cognitive (biases) che si nascondono nella comunicazione e nelle strategie di marketing, sia necessario conoscere i fatti e imparare a leggere i dati, piuttosto che affidarci incondizionatamente e inconsciamente all’istinto e alle emozioni. 

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