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Giulio Sandini


Director of Research at the Italian Institute of Technology and full professor of bioengineering at the University of Genoa. Main research activities are in the fields of computational and cognitive neuroscience and robotics with the objective of understanding the neural mechanisms of human sensory-motor coordination and cognitive development. After graduating in Electronic Engineering (Bioengineering) he was research fellow and assistant professor at the Scuola Normale Superiore in Pisa and at the Laboratorio di Neurofisiologia of the CNR where he investigated aspects of visual processing at the level of single neurons as well as aspects of visual perception in human adults and children. He has been Visiting Research Associate at the Department of Neurology of the Harvard Medical School and Visiting Scientist at the Artificial Intelligence Lab of MIT. Since July 2006 he has been appointed Director of Research at the Italian Institute of Technology where he has established and is currently directing the department of Robotics, Brain and Cognitive Sciences.

 

Versione italiana

Giulio Sandini è direttore di ricerca all’Istituto Italiano di Tecnologia e professore ordinario di bioingegneria all’università di Genova. Le sue principali attività di ricerca si situano nel campo delle neuroscienze e della robotica computazionali e cognitive, con l’obiettivo di comprendere i meccanismi neurali della coordinazione sensomotoria e dello sviluppo cognitivo negli esseri umani. Dopo una laurea in ingegneria elettronica (bioingegneria) è stato ricercatore e professore associato alla Scuola Normale Superiore di Pisa e al Laboratorio di Neurofisiologia del CNR, dove ha studiato alcuni aspetti dell’elaborazione visiva a livello di singolo neurone e della percezione visiva in adulti e bambini. È stato Visiting Research Associate al Department of Neurology della Harvard Medical School e Visiting Scientist all’Artificial Intelligence Lab del MIT. A luglio 2006 è stato nominato direttore di ricerca all’Istituto Italiano di Tecnologia, dove ha creato e tuttora dirige il Dipartimento di Robotica, Cervello e Scienze cognitive.

The Challenge of Future Robots

Building intelligent machines able to behave like humans is one of todays greatest engineering challenges.
Creating a system with the ability to act, perceive, learn and communicate using speech, gesture and physical contact implies understanding how intelligence emerges from the activity of our brain. Tackling this issue from different perspectives, robotic engineers and neuroscientists have concluded that nature has generated the complexity of intelligence by exploiting harmonically all its constituent technologies.
The goal of this talk is to discuss why to embed the complexity of human intelligence in artificial systems we need to address the properties of the constituent materials of our body. In other words why we need to move beyond the body-mind perspective, creating a true embodied view of intelligence.

 

Versione italiana

La costruzione di macchine intelligenti, capaci di comportamento simile a quello umano, è una delle maggiori sfide poste all’ingegneria odierna.
Creare un sistema in grado di agire, percepire, imparare e comunicare tramite parole, gesti e il contatto fisico implica la comprensione del modo in cui l’intelligenza si forma a partire dall’attività cerebrale.
Affrontando la questione da punti di vista diversi, ingegneri robotici e neuroscienziati hanno concluso che la natura ha generato la complessità dell’intelligenza sfruttandone armonicamente tutti i costituenti.
Scopo del seminario è spiegare perché, per incorporare nei sistemi artificiali la complessità dell’intelligenza umana, sia necessario comprendere le proprietà dei materiali che costituiscono il corpo; in altri termini, perché occorra superare la dicotomia corpo-mente, creando un’autentica visione unificata dell’intelligenza.

 

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